“I dati forniti dall’Istat relativi  all’andamento del Pil italiano, sono un drammatico campanello  d’allarme. Nel primo trimestre del 2020 si registra un calo del  5,3% rispetto al trimestre precedente e del 5,4% rispetto allo  stesso periodo del 2019, mentre la contrazione prevista per il  2020 e’ pari al -5,5%. Si tratta delle flessioni peggiori dal  1995, termometro di una crisi che sta mettendo a dura prova la  tenuta economica e sociale del Paese, con effetti devastanti sul  nostro tessuto produttivo”. Cosi’ Paolo Capone, segretario  generale dell’Ugl, per il quale “preoccupa in particolare il  crollo della spesa effettuata dalle famiglie nel primo trimestre  pari al -7,5%. Di fronte a tale emergenza occorre intervenire  subito con misure senza precedenti. Sarebbe impensabile rendere  disponibili i fondi stanziati nel cosiddetto Recovery Plan a  partire dal 2021, quando migliaia di imprese saranno state  costrette a chiudere i battenti con milioni di posti di lavoro  bruciati. In questo momento – conclude Capone – e’ necessario un  vero e proprio shock fiscale attraverso misure come il taglio  delle tasse sul lavoro e la Flat tax per far ripartire i consumi e  riattivare la domanda interna”.

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