“Gli ultimi dati Istat evidenziano come ci siano state circa 120 mila nascite in meno rispetto al 2008, l’anno in cui è partita la crisi dell’economia internazionale. Questo è un triste campanello di allarme che sottolinea come l’Italia sia diventato un Paese stanco e sempre più vecchio. Complice anche la fuga dei giovani all’estero che creandosi un futuro fuori dalla propria patria, contribuiscono a impoverire la nazione non solo culturalmente, ma anche dal punto di vista demografico. Per questo, bisogna invertire la rotta con adeguate politiche di welfare famigliare e sociale, volte a far ripartire la nostra economia e a dare fiducia alle future generazioni. Quindi, puntare sull’occupazione stabile e combattere il precariato devono essere i pilastri su cui fondare le future scelte economiche del nostro Paese”. Lo afferma Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, in merito ai dati rilasciati dall’Istat sul calo delle nascite.

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