Prosegue il tour nazionale dell’Ugl “La sicurezza è il tuo futuro”, organizzato dal sindacato per presentare i dati emersi dal Report 2022 Ugl “La Sicurezza nei e sui luoghi di lavoro”.
A Trieste si è svolta la 7° tappa del tour, dopo le città di Roma, Firenze, Bologna, Genova, Torino e Milano, per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’importanza di implementare una cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. “La regione Friuli-Venezia Giulia, nel 2022 – ha dichiarato il Segretario Generale dell’Ugl, Paolo Capone – si è dimostrata la più sicura in Italia, tenendo conto degli infortuni nei luoghi di lavoro, esclusi quelli in itinere. Con oltre 510mila occupati, su una popolazione di circa un milione e 195mila residenti, – ha aggiunto – gli infortuni mortali sono stati quattro, con una incidenza di 7,8 accadimenti per milione di addetti. La regione, quindi, chiude la graduatoria nazionale, che vede al primo posto la Valle d’Aosta”. “Guardando alle province, – ha proseguito Capone – nel 2022, Trieste e Gorizia non hanno registrato infortuni mortali, esclusi quelli in itinere mentre Pordenone, con due infortuni mortali, su quasi 136mila occupati, si posiziona all’88° nazionale, con una incidenza di 14,7. Per quanto riguarda invece la provincia di Udine – ha concluso Capone – è al 91°, registrando due infortuni mortali, ma su una platea di occupati di 220mila addetti e una incidenza a 9,1”.

Ad Avellino si è svolta l’8° tappa del tour (dopo Roma, Firenze, Bologna, Genova, Torino, Milano e Trieste) per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’importanza di implementare una cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. “I numeri del Rapporto sugli infortuni mortali nei luoghi di lavoro, con esclusione degli incidenti in itinere, pongono la Campania fra le regioni a maggiore rischio. Con 70 infortuni mortali e 1,6 milioni di occupati, la Campania ha incidenza di 43,9 casi per milione di occupati, circa nove punti in più rispetto alla media nazionale. La Campania si colloca al sesto posto. In valori assoluti, è la provincia di Napoli a registrare il maggior numero di infortuni mortali: 27. L’incidenza è di 35,1 a fronte di poco più di 768mila occupati, con il 50° posto in graduatoria. In termini di incidenza, la provincia più a rischio è però quella di Salerno: 21 accadimenti per 332 mila addetti, con una incidenza di 63,1 punti e il 14° posto nella graduatoria nazionale. A seguire, troviamo Caserta (29° posto con 13 infortuni mortali e 266 mila addetti per una incidenza pari a 48,9), Avellino (40° posto con 6 infortuni mortali e 144 mila addetti per una incidenza pari a 41,6) e Benevento (45° posto con 3 infortuni mortali e 81mila addetti per una incidenza pari a 37,1): in tutti i casi, sopra alla media nazionale”, ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale Ugl.
“Occorre – conclude il sindacalista – un deciso impegno delle Regioni, per quanto di loro competenza, a iniziare da un rafforzamento dei controlli a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, anche attraverso il coinvolgimento degli enti locali, fondamentali per intercettare il lavoro sommerso nel commercio, nell’edilizia e nell’agricoltura”.

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