“Nonostante le modifiche apportate in Senato, il disegno di legge sul lavoro autonomo e sul lavoro agile presentato dal ministro Poletti continua a presentare lacune e punti deboli”.
E’ questo in sintesi il giudizio dell’Ugl, espresso dal segretario confederale Fiovo Bitti, nel corso dell’audizione delle parti sociali presso la commissione Lavoro della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame del disegno di legge C. 4135, approvato dal Senato, recante misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi di lavoro subordinato.
Per il sindacalista “sono diversi gli elementi da recuperare o da rafforzare. Innanzitutto, ribadiamo la necessità di istituire un tavolo tecnico con le parti sociali sul lavoro autonomo per affrontare quegli aspetti – dall’aliquota previdenziale all’ammontare della pensione, dalla tassazione al sostegno al reddito nei casi di disoccupazione – sui quali si pone la maggiore attenzione da parte dei lavoratori autonomi, in particolare in regime di monocommittenza”.
“Occorre inoltre approfondire i temi della salute e sicurezza dei lavoratori autonomi e dell’impiego di lavoratori con disabilità in modalità agile – ha aggiunto Bitti -; recuperare l’articolo 17 del testo originario sugli obblighi di protezione dei dati, di custodia e di riservatezza in capo al datore di lavoro che impiega lavoratori in modalità agile; introdurre un doveroso richiamo al ruolo della contrattazione collettiva, attraverso la quale è possibile stabilire ulteriori agevolazioni per i lavoratori in modalità agile”.
Secondo il segretario confederale dell’Ugl quindi il Ddl Poletti presenta ancora troppe lacune e punti deboli.

Il segretario confederale dell'Ugl, Fiovo Bitti

Il segretario confederale dell’Ugl, Fiovo Bitti