«I dati sul lavoro continuano a essere incoraggianti in Italia. In base agli ultimi numeri diffusi dall’Istat, a marzo la disoccupazione è scesa al 7,2%. In calo, al 20,1%, anche quella giovanile sebbene rimanga una nota di preoccupazione in un quadro in generale positivo. In diminuzione, inoltre, le persone in cerca di lavoro (-53mila unità) per entrambi i generi e in ogni classe d’età, tranne per i 35-49enni. Lo scenario tracciato da Istat, anche se è una stima provvisoria, fa guardare con ottimismo al futuro. L’Ugl però non intende abbandonare la strada per ora percorsa. Perché questo trend diventi stabile e prosegua a migliorare negli anni, serve continuare a investire su politiche attive per il lavoro. Crediamo sia inevitabile mantenere alta l’attenzione sui giovani».
Così il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone.
«Garantire loro l’accesso al mondo del lavoro, anche grazie alle ultime misure varate dal Governo nel decreto Coesione, vuol dire incentivare il turnover generazionale e agevolare le assunzioni. Il valore della formazione e della riqualificazione professionale, in una fase di grandi trasformazioni all’interno del mondo del lavoro, diventa ancor più rilevante. La sfida più importante – aggiunge – è superare quanto più possibile il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, puntando sulle nuove competenze attraverso la sinergia fra pubblico e privato, per rilanciare la competitività dell’Italia fino al conseguimento di una “piena buona occupazione”, come ribadito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella», conclude Capone.

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