“Lo stigma disabile uguale non abile è per le donne aggravato anche dalle discriminazioni di genere già esistenti nel mondo del lavoro”.
Sono le parole di Giovanni Scacciavillani, responsabile dell’Ufficio politiche per la disabilità, intervenuto oggi al seminario “Disabilità femminile e lavoro” organizzato dal Comitato nazionale di Parità a cui è intervenuta anche Franca Biondelli, sottosegretario di Stato presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Per risolvere anche questo problema “l’Ugl negli anni – ha spiegato – ha lavorato per mettere a punto un sistema progettuale con la definizione dell’Osservatorio aziendale per i lavoratori con disabilità. Si tratta di un’unità tecnica collegiale avente carattere di terzietà, che ha il ruolo di garante della corretta e reale inclusione del lavoratore con disabilità in azienda”.
“Tale struttura – ha aggiunto Scacciavillani – composta dal disability manager, da rappresentanti dell’azienda e dei sindacati, dal rappresentate del servizio di prevenzione e protezione (Rspp), dal medico competente, nonché da esperti interni indicati dall’azienda (psicologo, sociologo, ecc.) e da eventuali consulenti esterni (anche indicati dalle associazioni delle persone con disabilità in base alle disabilità prese in considerazione), avrà il compito di monitorare costantemente il percorso formativo e di integrazione dei singoli lavoratori con disabilità per identificare le cause che ne impediscano eventualmente la piena valorizzazione professionale e la produttività, indicando gli accomodamenti ragionevoli e gli altri interventi mirati al superamento delle stesse”.
“Il sistema – ha concluso Scacciavillani – verrà sperimentato nelle grandi aziende italiane e porterà, con costi irrilevanti, importanti vantaggi per la produttività aziendale, per la salute fisica e mentale del lavoratore e delle lavoratrici, per la loro famiglia e per l’intera collettività”.

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