L’Ugl «condivide e apprezza la volontà del governo di istituire, il 15 aprile, la Giornata nazionale del Made in Italy e intende proporre all’esecutivo tre misure dirette a tutelare i settori e le filiere strategiche per il rilancio della crescita e dell’occupazione nel nostro Paese». Lo ha detto Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl. «In analogia con la riforma dell’art.9 della Costituzione, relativa alla tutela del patrimonio storico-artistico e ambientale, l’Ugl propone innanzitutto una revisione del testo costituzionale affinché venga salvaguardato anche il patrimonio industriale della nazione come bene comune – ha aggiunto – L’obiettivo è quello di contrastare la dispersione delle competenze professionali ad elevata intensità di conoscenza, prevedere limiti alla cessione o alla chiusura dei siti industriali più qualificati e rilevanti, e individuare incentivi per iniziative di consolidamento, risanamento e riconversione. In secondo luogo, l’Ugl, auspica l’adozione di un programma di cashback dedicato al “made in Italy” attraverso la messa a punto di un meccanismo di incentivi per le aziende che si impegnano nel promuovere il rispetto del Bollino di qualità tutta italiana (Bqti). Infine – ha proseguito -, è altresì necessario promuovere iniziative che stimolino il backshoring per quanto riguarda le politiche attive del lavoro e del sostegno al binomio ricerca scientifica-trasferimento tecnologico, incentivi fiscali e contributivi per il rientro in patria, nonché forme di partenariato pubblico-privato. Investire nel ‘Made in Italy’ significa investire nelle comunità locali, nella creazione di posti di lavoro stabili e nelle eccellenze dei nostri prodotti. Al contempo vuol dire salvaguardare e rafforzare quel presidio di garanzie frutto di conquiste sociali inderogabili rappresentato dalle tutele e dai diritti dei lavoratori», ha concluso Capone.

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