IT:
IL CESE ED I DIRITTI SOCIALI
In un mondo caratterizzato da crescenti disuguaglianze, cambiamenti demografici e sfide ambientali, la promozione dei diritti sociali riveste un ruolo cruciale. È stato questo il tema di un evento congiunto del Consiglio d’Europa e del Comitato Economico e Sociale Europeo, che si è tenuto a Bruxelles il 5 Giugno dal titolo: “Diritti sociali: costruire la giustizia sociale e la stabilità democratica”. La Conferenza, che ha visto riuniti responsabili politici, esponenti della società civile, organizzazioni internazionali e rappresentanti dei giovani provenienti da tutta Europa, ha evidenziato come i diritti sociali garantiti dalla Carta sociale europea diano alla democrazia un significato tangibile nella vita quotidiana di tutti, in quanto fondamento della resilienza democratica e dello sviluppo inclusivo. La realizzazione di società più inclusive e resilienti, infatti, si attua proprio tramite la promozione dei diritti sociali, quali l’accesso all’occupazione, all’assistenza sanitaria, all’istruzione, all’alloggio ed alla sicurezza sociale, che contribuiscono a ridurre le disparità, nonché a rafforzare la coesione sociale. I diritti sociali, inoltre, sono essenziali per tutelare la dignità umana e per consentire la partecipazione attiva alla società, garantendone una maggiore equità. Per Luigi Ulgiati, Consigliere del Cese, «I diritti sociali svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere la resilienza democratica perché l’accesso all’istruzione, all’assistenza sanitaria, a condizioni di lavoro eque e ad un alloggio adeguato rafforzano la fiducia nelle Istituzioni ed attenuano le disparità socioeconomiche che possono portare ad instabilità». L’evento, svoltosi presso la sede del Cese, fa parte del percorso di preparazione al secondo Vertice mondiale delle Nazioni Unite per lo sviluppo sociale che avverrà a Doha il prossimo Novembre e ha come scopo quello di allineare gli sforzi europei agli obiettivi globali di sviluppo sostenibile e stabilità democratica, tramite partenariati e strategie innovative.
L’UNIONE EUROPEA E LA STRATEGIA DELL’ACQUA
La sicurezza idrica non è più soltanto una questione ambientale, ma anche una condizione fondamentale per la competitività, la salute pubblica e la stabilità economica dell’Unione Europea. È questo il messaggio politico che la Commissione Europea ha voluto lanciare, pochi giorni fa, con l’adozione della prima Strategia per la resilienza idrica che mira a riparare il ciclo idrico, ridurre le perdite, migliorare la qualità delle acque ed affrontare l’emergenza climatica ed infrastrutturale. Tale Strategia, definita “globale”, dovrebbe sostenere gli Stati membri nella gestione più efficiente delle risorse idriche, sia mediante l’attuazione della legislazione Ue esistente in materia di acque, sia tramite oltre 30 azioni chiave concrete, articolate lungo le grandi linee dell’adattamento climatico, nonché dell’innovazione industriale. L’Europa è il Continente che si riscalda più velocemente, dove le alluvioni catastrofiche convivono con i campi bruciati dalla estrema siccità, mentre in alcune Regioni fino al 30% dell’acqua si disperde lungo le tubature. Dunque, è l’intero ciclo dell’acqua ad essere gravato da pesanti fardelli: troppe perdite, troppo inquinamento, troppa poca attenzione nei confronti di un bene che non è infinito, non è gratuito, non è sempre pulito. «Occorre quindi – ha dichiarato la Presidente Ursula von der Leyen – agire ora per proteggere questa risorsa scarsa e la Strategia della Commissione per la resilienza idrica traccia un percorso verso un’economia idrica sostenibile, resiliente, intelligente e competitiva». Entro il 2030 l’Unione Europea intende aumentare di almeno il 10% l’efficienza idrica in tutti i settori, senza però imporre obiettivi uniformi perché non esiste un modello unico. Le esigenze di chi vive in Regioni molto umide sono infatti profondamente diverse da quelle di chi vive in Regioni molto secche. L’importante è che ciascuno faccia la propria parte: cittadini, agricoltori, imprese, tutti debbono essere coinvolti in un cambio di mentalità che vede la resilienza idrica diventare un pilastro trasversale di tutte le politiche europee, dall’agricoltura all’energia, dall’industria ai servizi digitali, dalla salute alla coesione.
EN:
THE EESC AND SOCIAL RIGHTS
In a world of growing inequality, demographic change and environmental challenges, the promotion of social rights is crucial. This was the theme of a joint event of the Council of Europe and the European Economic and Social Committee held in Brussels on the 5th of June entitled “Social Rights: Building Social Justice and Democratic Stability”. The Conference, which brought together policy-makers, civil society representatives, international organisations and youth representatives from across Europe, highlighted how the social rights guaranteed by the European Social Charter give democracy tangible meaning in everyone’s daily life as the foundation of democratic resilience and inclusive development. The realisation of more inclusive and resilient societies, in fact, is achieved precisely through the promotion of social rights, such as access to employment, healthcare, education, housing and social security, which contribute to reducing inequalities and strengthening social cohesion. Social rights are also essential to protect human dignity and to enable active participation in society, ensuring greater equity. According to Luigi Ulgiati, Cese Councillor «Social rights play a key role in promoting democratic resilience because access to education, health care, fair working conditions and adequate housing strengthen confidence in Institutions and mitigate socio-economic inequalities that can lead to instability». The event, held at the Cese headquarters, is part of the preparations for the Second United Nations World Summit for Social Development in Doha next November and aims to align European efforts with the global goals of sustainable development and democratic stability through partnerships and innovative strategies.
THE EUROPEAN UNION AND THE WATER STRATEGY
Water security is no longer just an environmental issue, but also a fundamental condition for the competitiveness, public health and economic stability of the European Union. This is the political message that the European Commission wanted to send out, a few days ago, with the adoption of the first Water Resilience Strategy that aims to repair the water cycle, reduce leaks, improve water quality and tackle climate and infrastructure emergencies. This “comprehensive” strategy should support Member States in managing water resources more efficiently, both through the implementation of existing EU water legislation and through more than 30 concrete key actions along the broad lines of climate adaptation and industrial innovation. Europe is the world’s fastest warming Continent, where catastrophic floods coexist with fields scorched by extreme drought, while in some regions up to 30 per cent of water is lost down the drain. Thus, it is the entire water cycle that is burdened: too many leaks, too much pollution, too little attention to a good that is not infinite, is not free, is not always clean. «It is therefore necessary – said President Ursula von der Leyen – to act now to protect this scarce resource and the Commission’s Strategy for Water Resilience outlines a path towards a sustainable, resilient, smart and competitive water economy». By 2030, the European Union aims to increase water efficiency in all sectors by at least 10 per cent, but without imposing uniform targets because there is no single model. The needs of people living in very wet regions are in fact profoundly different from those living in very dry regions. The important thing is that everyone plays their part: citizens, farmers, businesses, everyone must be involved in a change of mentality that sees water resilience become a transversal pillar of all European policies, from agriculture to energy, from industry to digital services, from health to cohesion.
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