CESE, IL CONSIGLIERE ULGIATI A BRUXELLES PER SESSIONE PLENARIA

Si è appena conclusa nella Capitale belga la 601^ Sessione Plenaria del Comitato Economico e Sociale Europeo, la prima dopo il rinnovo quinquennale del CESE. I due giorni di intesi lavori, svoltisi il 3 ed il 4 Dicembre u.s. presso il sontuoso emiciclo del Parlamento Europeo, sono stati caratterizzati da numerosi dibattiti, tra i quali quello relativo al contributo del CESE all’Anno internazionale delle cooperative, le quali tendono a costruire un mondo migliore e quello riguardante i 30 anni dalla prima COP ed i 10 anni dall’Accordo di Parigi, che ha suscitato una valutazione dell’azione globale per il clima e delle opportunità per la società civile. Di grande interesse, inoltre, la discussione relativa al prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) con la presenza di Piotr Serafin, Commissario europeo al Bilancio. In proposito è stato evidenziato come la Commissione europea abbia proposto un QFP del valore di quasi 2.000 miliardi di euro (pari in media all’1,26% del reddito nazionale lordo della Ue nel periodo 2028-2034) per il perseguimento di ambiziosi obiettivi specifici: aumentare la flessibilità; semplificare, razionalizzare ed armonizzare i programmi finanziari europei; migliorare l’integrazione a livello locale; stimolare la competitività, nonché creare un pacchetto di risorse proprie della Ue. Inoltre, la struttura generale del QFP è stata semplificata comprendendo 4 rubriche principali: 1) coesione economica, sociale e territoriale; 2) competitività, prosperità e sicurezza; 3) amministrazione; 4) Europa globale. Proprio in relazione a tale ultima sezione è stato adottato il Parere REX/611 riguardante il rafforzamento dell’azione esterna della Ue, nell’ambito del QFP. Per il Consigliere Ulgiati lo strumento “Europa globale” è fondamentale per affrontare le sfide future «in quanto consente all’Unione Europea di affermare il suo ruolo di attore globale, promuovere lo sviluppo sostenibile, il multilateralismo, il dialogo e la pace, in un contesto internazionale sempre più incerto e complesso»

UE, BIOECONOMIA: ADOTTATA NUOVA STRATEGIA 

La settimana scorsa la Commissione Europea ha adottato un nuovo Quadro strategico per una bioeconomia competitiva e sostenibile, con lo scopo di velocizzare la transizione verso un’economia più circolare e meno dipendente dalle importazioni di combustibili fossili e materie prime critiche. Utilizzando risorse biologiche rinnovabili provenienti da terra e mare, Bruxelles punta a rafforzare la resilienza industriale europea, stimolare l’innovazione ed offrire alternative ai prodotti di origine fossile. Il nuovo Quadro strategico aggiorna ed amplia la precedente Strategia per la bioeconomia del 2012 ed i successivi riesami del 2018 e del 2022, spostando l’attenzione verso la diffusione industriale, l’espansione dei mercati ed il potenziamento della resilienza economica ed ambientale della Ue. Secondo l’Esecutivo comunitario la bioeconomia rappresenta già un pilastro importante dell’economia europea: nel 2023 valeva fino a 2.700 miliardi di euro ed impiegava oltre 17 milioni di persone, con un impatto significativo sulla crescita e sull’occupazione in settori come l’agricoltura, la silvicoltura, la pesca, l’acquacoltura, la trasformazione della biomassa, la biofabbricazione e le biotecnologie. Con la nuova Strategia, dunque, la Commissione europea intende accelerare sulla bioeconomia avendo l’obiettivo di costruire un’economia senza combustibili fossili entro il 2040, tramite il consolidamento della produzione e dell’uso di prodotti naturali: alimenti vegetali, farmaci di origine biologica, energia ricavata da colture e foreste, materiali da costruzione rinnovabili e nuove bioplastiche. La Commissione, inoltre, sta valutando come semplificare le procedure per l’approvazione di nuovi prodotti biobased e come aumentare i finanziamenti nel prossimo bilancio pluriennale, al fine di rimuovere gli ostacoli al Mercato interno ed impedire che l’innovazione si sposti verso Stati Uniti o Cina, dove la diffusione delle tecnologie di origine biologica è molto più veloce. La Strategia, tuttavia, non convince tutti. Diversi osservatori, infatti, avvertono che puntare massicciamente sulla natura per aumentare la competitività economica della Ue rischia di mettere sotto pressione risorse già limitate, soprattutto foreste e suoli agricoli.

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EESC, COUNCILLOR ULGIATI IN BRUSSELS FOR PLENARY SESSION 

The 601st Plenary Session of the European Economic and Social Committee, the first since the EESC’s five-year renewal, has just concluded in the Belgian capital. The two days of intense work, held on the 3rd and the 4th of December in the sumptuous chamber of the European Parliament, featured numerous debates, including one on the EESC’s contribution to the International Year of Cooperatives, which aim to build a better world, and one on the 30th anniversary of the first COP and the 10th anniversary of the Paris Agreement, which prompted an assessment of global climate action and opportunities for civil society. Also of great interest was the discussion on the next Multiannual Financial Framework (MFF) with the presence of Piotr Serafin, European Commissioner for Budget. In this regard, it was highlighted that the European Commission has proposed an MFF worth almost €2 trillion (equivalent to an average of 1.26% of the EU’s gross national income for the period 2028-2034) to pursue ambitious specific objectives: increasing flexibility; simplifying, rationalising and harmonising European financial programmes; improving integration at local level; stimulate competitiveness; and create a package of EU own resources. In addition, the general structure of the MFF has been simplified to include four main headings: 1) economic, social and territorial cohesion; 2) competitiveness, prosperity and security; 3) administration; 4) global Europe. It was in relation to this last section that the Opinion REX/611 on strengthening the EU’s external action within the MFF was adopted. For Councillor Ulgiati, the “Global Europe” instrument is essential for addressing future challenges «as it enables the European Union to assert its role as a global player, promoting sustainable development, multilateralism, dialogue and peace in an increasingly uncertain and complex international context».

EU, BIOECONOMY: NEW STRATEGY ADOPTED

Last week, the European Commission adopted a new Strategic Framework for a competitive and sustainable bioeconomy, with the aim of accelerating the transition to a more circular economy that is less dependent on imports of fossil fuels and critical raw materials. By using renewable biological resources from land and sea, Brussels aims to strengthen European industrial resilience, stimulate innovation and offer alternatives to fossil-based products. The new Strategic Framework updates and expands on the previous Bioeconomy Strategy of 2012 and subsequent reviews in 2018 and 2022, shifting the focus towards industrial deployment, market expansion and strengthening the EU’s economic and environmental resilience. According to the EU Executive, bioeconomy is already an important pillar of the European economy: in 2023, it was worth up to €2.7 trillion and employed over 17 million people, with a significant impact on growth and employment in sectors such as agriculture, forestry, fisheries, aquaculture, biomass processing, bio-manufacturing and biotechnology. With the new Strategy, therefore, the European Commission intends to accelerate the bioeconomy with the aim of building a fossil fuel-free economy by 2040, through the consolidation of the production and use of natural products: plant-based foods, bio-based medicines, energy from crops and forests, renewable building materials and new bioplastics. The Commission is also looking at ways to simplify the procedures for approving new biobased products and increase funding in the next multiannual budget in order to remove barriers to the internal market and prevent innovation from shifting to the United States or China, where the spread of bio-based technologies is much faster. However, the Strategy does not convince everyone. Several observers warn that relying heavily on nature to increase the EU’s economic competitiveness risks putting pressure on already limited resources, especially forests and agricultural land.

UGL NEWS dall'EUROPA n. 153 del 5 Dicembre 2025
EN - UGL NEWS from EUROPE n. 153 - 5th of December 2025 -

 

 

 

 

 

 

 

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