“Ad oltre quattro mesi dalla firma dell’ accordo lampo tra il ministro per la Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, e le sole tre sigle sindacali convocate, ancora oggi di reali rinnovi contrattuali per i lavoratori pubblici non se ne parla”.
Lo dichiara il segretario confederale dell’Ugl, Augusto Ghinelli, sottolineando come “non vogliamo entrare nel merito dell’intesa su un aumento veramente vergognoso, 85 euro mensili lordi dopo oltre sette anni di vacanza contrattuale. Ma non possiamo non rilevare che ci troviamo a discutere di regole sempre più restrittive ma non vediamo nessun contratto”.
“Dall’elaborazione di dati Istat emerge che i dipendenti pubblici, dal 2010 e fino al 2015, a causa del blocco contrattuale hanno perso, in media, oltre 4 mila euro lordi pro-capite. Un danno economico non indifferente – prosegue – e che andava necessariamente posto all’attenzione prima della firma. I cosiddetti ‘furbetti del cartellino’ sono costati più ai loro colleghi che al governo, visto che tutti i dipendenti pubblici sono diventati un capro espiatorio per nascondere i veri sprechi della Pubblica Amministrazione”.
“Intanto – aggiunge – neppure gli 85 euro sono arrivati nelle tasche dei lavoratori pubblici e sicuramente, tra modifiche e approvazioni in Parlamento, prima della fine di quest’anno certamente non si parlerà di rinnovi contrattuali”.
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