“Tutti i nodi vengono al pettine e, come avevamo previsto, sarà molto difficile, se non addirittura impossibile, scioglierli”.
Così il segretario confederale dell’Ugl, Augusto Ghinelli, commenta le dichiarazioni dell’Aran in merito alla questione del bonus degli 80 euro a rischio per i dipendenti pubblici.
“Nell’accordo dello scorso 30 novembre – spiega – non c’era nessuna traccia del problema del mantenimento del bonus degli 80 euro in favore dei redditi al di sotto dei 26 mila euro lordi annui, ovvero quelli di oltre 360mila dipendenti della Pubblica Amministrazione. Come avevamo già evidenziato all’epoca – sottolinea Ghinelli -, le risorse per il mantenimento del bonus, 125 milioni di euro secondo l’Aran, andavano previsti prima”.
“In una trattativa contrattuale piena di brutti scherzi – aggiunge -, i lavoratori rischiano dunque l’ennesima beffa, perché potrebbero perdere 80 euro netti in cambio dell’aumento contrattuale di 85 euro lordi, ossia poco meno di 60 euro netti. Dopo quasi 9 anni di vacanza contrattuale, questa non è certamente una vittoria – conclude -, bensì una nuova Spada di Damocle sulla testa dei lavoratori della PA, nelle mani di chi, il 30 novembre 2016, aveva annunciato con entusiasmo il raggiungimento di un accordo che si sta rivelando debole e lacunoso”.

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