“È passato un anno da quando l’Ugl Funzione Pubblica ha sollecitato le pubbliche amministrazioni a risolvere la mancata erogazione dei buoni pasto in sostituzione di quelli non spendibili della società ‘Qui Group SpA’”. Lo rimarca il segretario nazionale Ugl Funzione pubblica, Alessandro Di Stefano, spiegando che “dopo la risoluzione della convenzione Consip, vi sono ministeri che hanno lasciato inevase le speranze di rimborso dei loro lavoratori. Speranze ancora inattese che gravano sui bilanci familiari, i quali sui buoni pasto fanno affidamento, rappresentando così un’altra voce del contratto di lavoro pubblico disattesa”. Per il sindacalista “l’esempio più eclatante è al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dove ai dipendenti, avendo restituito i buoni pasto inutilizzabili, non viene corrisposta la dovuta sostituzione. Si tratta di diritti maturati da più di un anno, che la dirigenza Miur, invece di dare seguito a ‘studi di fattibilità’, avrebbe dovuto già onorare secondo quanto previsto dal decreto concretezza (legge 56/2019) nel quale, all’art.5 comma 1, si definiscono chiaramente le modalità di sostituzione dei buoni pasto maturati con la loro, ovvia, sostituzione con altri di pari valore”.

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