“Il presidente Draghi ascolti le istanze dei lavoratori, convochi le parti sociali e riapra il tavolo di confronto sulla riforma delle pensioni interrotto a causa della guerra in Ucraina. Urge un intervento volto a scongiurare il ritorno in vigore della legge Fornero e la scadenza di misure come Quota 102, Opzione Donna e l’Ape sociale, a partire dal primo gennaio 2023. Come sindacato Ugl, ribadiamo l’importanza di prevedere nuovi strumenti di flessibilità in uscita che incentivino il turnover generazionale e l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Non accetteremo ulteriori tagli ai diritti acquisiti o misure di macelleria sociale a danno dei lavoratori, in nome dei vincoli di bilancio o dei ‘diktat’ di Bruxelles. Come evidenziato dall’Inps, attualmente il sistema appare sostenibile in quanto sono stati risparmiati 1,1 miliardi di euro di assegni previdenziali nel 2020 a causa dell’innalzamento della mortalità per effetto della pandemia. È fondamentale, dunque, partire da una proposta come Quota 41, che prevede 41 anni di contributi, a prescindere dall’età lavorativa, dando risposte certe ai lavoratori riguardo il proprio futuro”.
Lo dichiara in una nota Paolo Capone, segretario generale Ugl, in merito al dibattito sulla riforma delle pensioni.

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