L’Ugl ha condiviso la scelta di coinvolgere le parti sociali nella cabina di regia del Pnrr, ma sottolinea che «tale coinvolgimento è stato sicuramente inferiore alle attese e all’importanza della partita in gioco, cosa che ha finito per alimentare uno stato di incertezza sullo stato di avanzamento del Pnrr. Il Pnrr – osserva l’Ugl – era e rimane uno strumento strategico per l’ammodernamento del Paese, per migliorare il rapporto fra la pubblica amministrazione e il cittadino, per sostenere l’occupazione, ma anche l’occupabilità delle persone, per favorire una crescita sostenibile in linea con la transizione energetica e ambientale. Il dato sulle risorse impegnate rispetto a quelle disponibili, al netto di alcuni importanti ritardi, è sicuramente positivo, ma la vera incognita è comprendere cosa sta accedendo nel concreto nel territorio, in particolare nella spesa sociale della missione 5, nella scuola e nell’istruzione e nella salute».
Secondo il sindacato «l’altra grande incognita è rappresentata dal dopo, vale a dire sulla capacità di erogare i servizi rispetto alle infrastrutture realizzate; servono sicuramente risorse dedicate, con un pacchetto di assunzioni mirate a coprire le professionalità richieste. Resta, in conclusione, la richiesta di convocare la cabina di regia con una maggiore frequenza, anche per supportare l’azione del Governo verso la Commissione europea per garantire, comunque, che le risorse erogate ai soggetti attuatori, in particolare enti locali e azienda sanitarie, restino nella loro disponibilità nell’interesse dei cittadini», conclude l’Ugl.
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