“L’Ugl condivide l’intento sul decreto sulla Popolare di Bari perché  mirato a sostenere il più importante istituto bancario del Mezzogiorno, ma è altrettanto fondamentale individuare qualsiasi soluzione volta alla tutela dell’occupazione e degli investitori e dei clienti”. Così il segretario confederale dell’Ugl, Vincenzo Abbrescia, nel corso del suo intervento in audizione insieme alle altre sigle sindacali presso la Commissione Finanze alla Camera. “Sarebbe inoltre opportuno relativamente al ruolo e alla funzione dei Commissari che le stesse siano finalizzate a far emergere le responsabilità dei singoli ed eventualmente perseguite”. Un principio “fondamentale – ha sottolineato – anche per quel che concerne la vigilanza. Che nella Banca popolare di Bari ci fossero problemi si sapeva già nel 2010. Infatti nel documento di Bankitalia consegnato dopo l’approvazione del dl, ovvero il 16 dicembre 2019, via Nazionale richiama un’analisi fatta proprio nel 2010, quando la Pop Bari venne assoggettata a verifiche che si conclusero con una valutazione parzialmente negativa. A quelle verifiche ne seguirono altre, ma  nel 2014 Bankitalia autorizzò la Banca popolare di Bari ad acquisire Tercas”. “La Pop di Bari – ha concluso Abbrescia – ha chiuso il 2018 con una perdita consolidata di circa 140 milioni di euro, quindi dopo che diversi campanelli d’allarme erano già squillati e nonostante le verifiche ispettive siano datate 2010, solo nel 2019, quindi dopo circa 10 anni, si è arrivato alla nomina dei Commissari. Un ritardo, quanto meno, inconcepibile”.

Seguici e metti un like: