“Allarmanti gli ultimi dati pubblicati dall’Istat sulla povertà assoluta in Italia. È la fotografia di un fenomeno in preoccupante aumento che coinvolge oltre 2 milioni di famiglie, in larga misura a causa della crescente inflazione. L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno, e nella stessa condizione si trovano oltre 5,6 milioni di individui, in aumento di 357 mila unità, passando dal 9,1% del 2021 al 9,7% nel 2022. Numeri inaccettabili per un Paese come l’Italia”. Queste le parole del Segretario Generale dell’UGL, Paolo Capone, in merito ai dati Istat sulla povertà assoluta in Italia. “Tali dati descrivono da un lato l’impatto negativo della spirale inflazionistica, dall’altro dimostrano il fallimento di provvedimenti di natura assistenziale come il reddito di cittadinanza diretti ad abolire la povertà”.
“L’UGL ritiene prioritario incentivare politiche attive del lavoro – prosegue -, pertanto guarda con interesse alla nuova misura di Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL), partita in maniera effettiva dal primo settembre, che rappresenta una decisiva inversione di rotta rispetto al passato. È prioritario, infatti, favorire la creazione di nuovi posti di lavoro con la partecipazione dei soggetti occupabili a programmi di formazione e di riqualificazione, e garantire incentivi alle assunzioni, coinvolgendo maggiormente i centri per l’impiego. In questa fase, è fondamentale difendere i lavoratori dalla minaccia dell’inflazione e del caro energia, attraverso politiche di welfare e misure a sostegno del potere d’acquisto delle retribuzioni. Soltanto sbloccando la leva occupazionale e riattivando il mercato del lavoro sarà possibile combattere la povertà e l’esclusione sociale”, conclude il leader dell’UGL.

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