“L’incontro con il ministro Orlando, è un’occasione preziosa per un confronto proficuo sui dossier più  importanti. Come Ugl riteniamo essenziale procedere secondo la  doppia logica del ‘qui e ora’, con riferimento alle risposte di  carattere emergenziale necessarie per affrontare la crisi  sanitaria ed economica e quella della Next Generation, per quanto  riguarda l’adozione di misure strutturali volte a sciogliere i  principali nodi che rallentano il Paese. Fondamentale, pertanto,  l’estensione del blocco dei licenziamenti per tutto il 2021,  accompagnata da una riforma degli ammortizzatori sociali che sia  basata sulla riduzione degli adempimenti burocratici e su un programma di formazione e riqualificazione del personale  beneficiario, in linea con le tematiche della digitalizzazione,  della riconversione ambientale ed energetica e del potenziamento  delle competenze trasversali”. Così Paolo Capone, segretario  generale dell’Ugl, durante l’incontro con il ministro del Lavoro  Andrea Orlando.

“Un tassello indispensabile – osserva – per contrastare il  fenomeno dell’inattività, unitamente agli incentivi da erogare  alle imprese che assumono e alla diminuzione del carico fiscale  contributivo a favore dei lavoratori più penalizzati quali le  donne, i giovani e quanti risiedono nel Mezzogiorno. Occorre,  peraltro, potenziare il sistema delle indennità a sostegno di  determinate categorie di lavoratori dal momento che i ristori sono  stati molto parziali e insufficienti. È opportuno, inoltre,  introdurre meccanismi di flessibilità nel sistema previdenziale  per scongiurare il ritorno della legge Fornero a partire dal 31  dicembre 2021. Per tutelare i livelli occupazionali, dunque, è  necessario ridefinire le attuali relazioni sindacali, riformando  la contrattazione collettiva per dare un ruolo determinante ai  contratti aziendali in attuazione dell’art. 46 della Costituzione  che prevede la partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili dell’impresa”, conclude Capone.

 

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