“Il Recovery Plan rappresenta per il  Mezzogiorno un’occasione preziosa per un riscatto economico e  sociale di portata epocale. L’Ugl ribadisce la centralità di un  piano per il lavoro, che coniughi politiche industriali e  occupazionali sul modello del piano Marshall. E’ il momento di valorizzare le immense potenzialità del Sud e fare leva sul  giacimento inesauribile di risorse intellettuali e professionali  che è in grado di offrire”. Così il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone. “A tal fine – aggiunge – è indispensabile un mutamento di paradigma culturale prima che politico, abbandonando la logica dell’assistenzialismo e dei sussidi che svilisce innanzitutto la dignità del lavoratore, rimuovendo gli ostacoli burocratici che impediscono il matching tra domanda e  offerta di lavoro”.

Per Capone “il sostegno alla scuola e alla formazione deve essere  concepito come uno dei più grandi investimenti ad alto  moltiplicatore, in termini di nuove competenze e di opportunità  di sviluppo. In tal senso, i giovani rappresentano il futuro del  nostro Paese per cui e’ un obbligo morale dare loro la  possibilità di inserirsi all’interno del mercato del lavoro. Fondamentale, dunque, avviare un programma di interventi all’insegna della digitalizzazione, un passaggio fondamentale per  creare nuovi posti di lavoro e promuovere la competitività delle  imprese nelle regioni meridionali. Al tempo stesso – sottolinea –  è urgente riformare l’attuale codice degli appalti al fine di  ridurre le tempistiche per la ‘messa a terrà di un’opera,  liberando gli oltre 120 miliardi di euro di fondi nazionali non  spesi a causa della burocrazia”.

“Risorse preziose che consentirebbero, unitamente ai finanziamenti derivanti dal Recovery Plan, di far ripartire i troppi cantieri rimasti sospesi. La riscossa del Mezzogiorno potrà avverarsi soltanto attraverso un ambizioso piano infrastrutturale a  cominciare dal Ponte sullo Stretto e dall’Alta velocità, per  eliminare il gap Nord-Sud a beneficio dell’occupazione, della  coesione e dello sviluppo del Paese”, conclude il leader dell’Ugl.

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