“Si sta creando un po’ di confusione sul come inquadrare questa nuova categoria di lavoro: se all’interno della contrattazione collettiva nazionale o se attraverso una nuova normativa ad hoc, per cui è indispensabile pensare a un modello di contratto che preveda un pacchetto di tutele volto a garantire a tutti i lavoratori del settore una paga base, tutele  previdenziali, per gli infortuni, volte alla sicurezza e alla formazione”.
Lo afferma Paolo Capone, segretario generale UGL, in merito al tavolo di confronto con il ministro Luigi Di Maio, i rappresentati sindacali e della categoria del food delivery. “L’obiettivo dell’incontro con il Governo è quello di promuovere  e diffondere una nuova cultura del sistema lavoro, in cui operano le aziende del settore – aggiunge -. Ritengo che lo strumento più idoneo per uscire dall’impasse di una situazione in cui le piattaforme spingono su soluzione opposte, è quello di applicare il co.co.co. con cui i rider possono scegliere quando lavorare, ma allo stesso tempo godere di una serie di tutele che attualmente non hanno. Purtroppo, Renzi lo cancellò con il Jobs Act, per cui andrebbe semplicemente ripristinato. Il mio è un appello per ridurre le distanze create nel tavolo tecnico del Mise e per  rafforzare il welfare del Paese”.

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