“Riteniamo non più prorogabile la ripresa al Mise del tavolo sul settore delle Telecomunicazioni, preannunciata e rimandata due volte dal ministro Di Maio: anche Wind3 ha annunciato un piano di ristrutturazione”.
Lo dichiara il segretario nazionale Ugl Telecomunicazioni, Stefano Conti, sottolineando come “a distanza di pochi giorni dai cosiddetti ‘efficientamenti’ dichiarati da Vodafone, dalle vertenze Almaviva di Palermo e Abramo Customer Care in Calabria, dagli effetti ancora tutti da verificare dell’assegnazione della gara nazionale Inps sui Contact Center, dalla situazione di estrema incertezza sugli assetti di governance di Tim, si è aggiunta un’altra vertenza in questo travagliato e strategico settore, presunto volano del Paese e motore di incremento del Pil”.
Nel merito della ristrutturazione di Wind3, dovuta “a una perdita di quote di mercato e alla diminuzione dei ricavi nel settore mobile per effetto dell’entrata in scena del quarto operatore, Iliad, unitamente all’obiettivo di recupero di costi, l’operazione potrebbe prevedere anche l’utilizzo della mobilità territoriale per i lavoratori e eventuali dismissioni di alcuni asset”.
“La liberalizzazione del mercato delle Tlc – conclude Conti – e la ‘virtuosa’ concorrenza tra gli operatori, immaginata temo fa da molti come occasione di rilancio per tutto il settore, invece ha comportato solamente una gara al ribasso dei margini per le aziende, una qualità del servizio molto spesso non adeguata e soprattutto ricadute negative scaricate interamente sulle spalle dei lavoratori, accentuate nel tempo anche dal fenomeno mai arginato, della delocalizzazione e del dumping salariale tra lavoratori”.

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