“Cavalcando l’onda della possibile assegnazione a Roma della sede dell’Agenzia Europea per la Ricerca Biomedica il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e’ tornato improvvisamente a interessarsi del Forlanini. Ha rappresentato un’eccellenza riconosciuta oggettivamente anche al di fuori dei confini nazionali. Poi la chiusura del 1 gennaio 2015 e da allora questo ospedale e le sue strutture sono state abbandonate al loro destino. La mancata custodia e vigilanza del perimetro e degli interni ha portato a ripetuti vandalismi, alcuni anche sfociati in atti criminali, che hanno reso l’area altamente pericolosa”. Lo ha dichiarato in una nota Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale UGL Sanita’. “Fino a qualche mese fa le uniche istanze di riqualificazione prospettavano l’utilizzo come Cittadella delle Organizzazioni internazionali, dimenticando pero’ quello che il Forlanini e’ stato per la sanita’ locale e nazionale: un autentico punto di riferimento. In piena emergenza per il Covid-19 l’UGL Sanita’ chiese a gran voce la sua riapertura. Nato con la funzione di polo per le malattie infettive poteva e doveva essere- prosegue Giuliano- un nuovo punto di eccellenza durante l’emergenza. Invece sono state perseguite scelte costose e differenti che hanno lasciato il Forlanini nel degrado e senza utilizzo. Oggi ecco che il suo nome torna d’attualita’ per farne la sede dell’Agenzia Europea per la Ricerca Biomedica. Va bene, ma a patto che prima torni a vivere come polo sanitario che aiuterebbe a assorbire le sempre maggiori richieste di servizi dei cittadini. Investire, per disegnare un nuovo SSN, in uomini, strutture, innovazione. E’ cio’ che la UGL chiede e che, nella riapertura e nel rilancio del Forlanini, vedrebbe un segnale eccezionale per il futuro della sanita'”.

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