“E’ inaccettabile che Sky Italia abbia aperto le procedure di licenziamento collettivo per 124 lavoratori che non hanno accolto il piano riorganizzativo aziendale che prevedeva trasferimenti dalla sede di Roma a quella di Milano e dimissioni incentivate”.
Lo dichiara il segretario generale dell’Ugl Telecomunicazioni, Stefano Conti, evidenziando come “tale decisione sia stata presa nonostante l’alta adesione alle condizioni dettate dall’azienda per il percorso di riorganizzazione ed il ridimensionamento di circa il 70% del sito di Roma. Questa vertenza, inoltre, presenta a nostro avviso diversi aspetti riconducibili a comportamenti antisindacali”.
“In Italia – evidenzia il sindacalista – stanno saltando tutti gli schemi di difesa sociale: assistiamo al paradosso che i licenziamenti vengono attivati non solo dalle aziende che dichiarano di essere in difficoltà economica, ma anche da quelle come Sky Italia che, a quanto si legge sui giornali, dichiarano di aver registrato il miglior tasso di crescita degli ultimi otto anni”.
“L’atteggiamento assunto – prosegue Conti  – non si concilia affatto con la tanto sbandierata responsabilità sociale che viene citata in tutti i bilanci pubblicati annualmente dalla media company. Ci aspettiamo – conclude – che il governo si impegni al massimo nei tavoli ministeriali, per riuscire a trovare una soluzione alternativa a questi inaccettabili licenziamenti e all’ennesima vertenza di delocalizzazione territoriale in Italia”.

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