“Riteniamo apprezzabile il lavoro svolto nell’ambito della definizione della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, con particolare riferimento al modello partecipativo adottato, con la presenza della società civile ai tavoli ministeriali. Il successo o meno dipende chiaramente dalle idee e dalle risorse messe in campo”.
Lo ha detto il segretario confederale dell’Ugl, Fiovo Bitti, intervenendo alla presentazione della bozza della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile al ministero dell’Ambiente.
“Al di là dei singoli contenuti, sui quali sarà approfondito il confronto, riteniamo necessario replicare il metodo anche in futuro, pure a livello territoriale laddove utile, per la fase di aggiornamento della strategia”.
“Come già evidenziato nella fase iniziale del percorso che ha portato alla definizione della bozza – prosegue Bitti – il nostro Paese si caratterizza per la presenza di forti disparità (territoriali, di genere, di età); conseguentemente, la Strategia dovrà essere orientata ad intercettare tali disparità, con l’obiettivo di ridurre ogni singolo gap. La Strategia deve necessariamente tener conto del dilagare della povertà nel nostro Paese, che si incrocia con i temi dell’occupazione, della disoccupazione e del reddito”.
“Particolare attenzione, con riferimento al lavoro, andrà riposta su temi quali il caporalato, l’interposizione illegale di manodopera e il lavoro minorile – aggiunge il sindacalista -, aspetti sui quali si concentra anche l’attività ispettiva messa in campo dall’Ispettorato nazionale del lavoro. Da monitorare con impegno anche la questione delle doppie discriminazioni, per favorire l’eliminazione di fattori di esclusione sociale, e il tema della resilienza ai rischi naturali ed antropici che in Italia è decisivo, cosa confermata dalla conta dei danni successiva al verificarsi dei terremoti che hanno colpito vaste aree del Centro Italia”.

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