“In attesa del prossimo Cda di Telecom Italia, che si svolgerà il 9 aprile, la situazione  riguardo i nuovi assetti societari continua a rimanere alquanto ingarbugliata e lontana da una chiara definizione, mentre per il futuro dell’Azienda, dei suoi 50mila dipendenti e dell’indotto che genera e che rappresenta migliaia di aziende e decine di altre migliaia di lavoratori ci sarebbe invece bisogno, nel più breve tempo possibile, di avere una governance stabile, ed auspicare finalmente la realizzazione di una reale public company”.
Lo dichiara il Segretario Nazionale Ugl Telecomunicazioni, Stefano Conti, spiegando che “oltre agli aspetti legati alla Proprietà di Telecom Italia e del futuro dei dipendenti coinvolti dal processo aziendale volontario della separazione della Rete con il conferimento della nuova società, la Netco, che si potrebbe concretizzare a fine giugno con l’eventuale parere positivo e vincolante dell’Agcom, restiamo fortemente preoccupati per il destino di tutti quei lavoratori diretti (quasi 30mila) che rimarranno fuori dalla Netco e di quelli indiretti (diverse migliaia) che saranno inevitabilmente coinvolti da questo progetto di riorganizzazione”.
“Questo tema che coinvolge il futuro del Paese – conclude Conti – dovrà essere  necessariamente centrale per il nuovo Governo che verrà e si dovranno ripetere gli errori passati, quando è stato permesso alla più grande azienda italiana di telecomunicazioni di essere aggredita e scalata da chiunque nell’indifferenza più totale dei palazzi della politica”.

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