Le Segreterie Nazionali di Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil e Ugl Tlc “pur registrando la disponibilità al confronto” da parte dell’ amministratore delegato Tim, Amos Genish, “ed i principi di massima da egli esposti, hanno tuttavia evidenziato la necessità che, oltre alla enunciazione, vi siano fatti concreti e conseguenti, a partire dal piano industriale”. Così in una nota congiunta i sindacati commentano l’incontro avuto nel pomeriggio con Genish, insieme ad alcuni top manager dell’azienda. I sindacati – continua la nota – “hanno ribadito che, in assenza di un confronto puntuale sui contenuti del piano industriale, non sussistono i presupposti che giustifichino la proroga al ricorso del contratto di solidarietà in essere che scade il 3 gennaio 2018”, richiesta da Genish anche per il prossimo anno.
L’amministratore delegato “ha sinteticamente illustrato gli obiettivi che mirano ad un rilancio complessivo del gruppo TIM puntando sui servizi digitali (digiTIM), sulla cura del cliente, sulla migliore qualità del servizio, sulla maggiore valorizzazione della convergenza fisso-mobile-contenuti e su un accresciuto sfruttamento commerciale della rete in fibra già realizzata”. Genish “ha inoltre confermato sostanzialmente per l’anno 2018 il piano di investimenti già indicati nel precedente piano, così come la centralità di TIM Brasil”.
Riguardo alla rete Genish “ha affermato che l’azienda non vede, ad oggi, ragioni per un maggior grado di separazione della stessa in quanto ritenuto oggi essere in linea con gli impegni assunti con Agcom in termini di equivalenza e neutralità dell’accesso”. Infine l’a.d. ha ribadito “che non vi sarà ricapitalizzazione e che il debito dovrà diminuire mediante maggiore generazione di cassa”.

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