“Dopo il Molise anche il Veneto ha pensato di ricorrere all’aiuto dei medici pensionati per colmare i pesanti vuoti negli organici delle aziende ospedaliere, proponendo loro contratti libero professionali.

Il problema si risolve solo eliminando subito, come chiediamo da tempo, il numero chiuso e di procedere ad una reale programmazione in funzione dei bisogni reali del Paese e, contestualmente,  immaginare l’ampliamento delle scuole di specializzazione”.

Lo afferma Raffaele Lanteri, segretario nazionale della Ugl Università e segretario regionale della federazione Ugl Medici Sicilia, che aggiunge: “In molte regioni i concorsi vanno deserti e i posti banditi rimangono vuoti, mentre nelle corsie la situazione si sta facendo sempre più pesante, rischiando di diventare una vera e propria emergenza in tempi brevissimi. Una situazione che aggrava la carenza di giovani medici professionisti da immettere nel sistema sanitario nazionale”.

“Solo con i due interventi da noi indicati – conclude il segretario – eviteremo che il nostro Paese venga colonizzato da operatori sanitari già formati e provenienti dall’estero, mentre i nostri giovani continuano a sognare, rimanere delusi

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