“Non servono patti tra generazioni né contributi solidaristici, ma ‘solo’ e semplicemente un lavoro vero e stabile con adeguate garanzie”.
È quanto sostiene il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, commentando la proposta e i numeri dello studio presentato oggi alla Luiss dalla fondazione Bruno Visentini.
Per Capone “l’autonomia diventa un miraggio quando il lavoro è precario e precario in Italia lo è a causa di una serie di riforme ‘pensate per i giovani’ i quali, invece, ne sono diventati le principali vittime. Dai governi di centro-sinistra a quelli di centro-destra, passando per l’esecutivo tecnico guidato dal prof. Mario Monti, il lavoro, invece di essere più accessibile, è diventato terreno fertile per una flessibilità selvaggia, attraverso la cancellazione di fondamentali diritti e senza la necessaria compensazione di efficaci politiche attive del lavoro”.
“Le culle vuote, la costante ricerca di una stabilità per il sistema previdenziale e il mancato decollo della previdenza integrativa sono la diretta conseguenza di riforme sbagliate e incompiute. C’è un’unica via d’uscita: invertire la rotta nelle politiche italiane ed europee – conclude Capone –, tanto più che ci troviamo alla vigilia del 60°anniversario dei Trattati di Roma, istitutivi della Comunità economica europea, un altro sogno infranto dei giovani e dei popoli d’Europa”.

Seguici e metti un like: