“Una delle priorità sulle quali occorre concentrare risorse e interventi riguarda la sfida delle nuove competenze legate ai processi di transizione digitale ed energetica in atto. Le radicali trasformazioni del mercato del lavoro impongono di investire in politiche occupazionali fondate sulla formazione e riqualificazione al fine favorire il ‘matching’ fra domanda e offerta di lavoro. Come rilevato dal Presidente del Cnel Tiziano Treu, tra il 2022 e il 2026, secondo le stime Cnel, sarà richiesto dalle imprese e dalle amministrazioni pubbliche il possesso di competenze green con importanza almeno ‘intermedia’ ad oltre 2,4 milioni di lavoratori e con importanza ‘elevata’ a circa un milione e mezzo di unità. In tale contesto appare ancor più inadeguata la logica dell’assistenzialismo basata sui sussidi a pioggia. È irrinviabile una riforma strutturale delle politiche attive del lavoro diretta a favorire la creazione di nuovi posti di lavoro attraverso il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati”.
Lo ha dichiarato Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl.
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