“La proroga al 30 giugno 2023 del bonus sociale elettrico e gas con Isee maggiorato è condivisibile perché, se è vero che negli ultimi tempi i costi energetici si sono ridotti, è pur vero che soprattutto le famiglie a basso reddito continuano ad essere molto esposte. In prospettiva, andrebbe rivista la modalità di accesso all’agevolazione, in linea peraltro con quanto previsto al successivo articolo 3 che introduce un contributo automatico in quota fissa in caso di prezzi elevati del gas. Proprio il contenuto dell’articolo 3 dovrebbe altresì indurre ad estendere fino al 31 dicembre 2023 pure il bonus sociale elettrico e gas”. Lo ha detto Fiovo Bitti della Ugl in audizione sul dl Bollette nelle commissioni Finanze e Affari sociali della Camera.

“In delega fisco rivedere tassazione su consumi energetici”
“L’articolo 2 proroga, in via straordinaria, la riduzione dell’Iva al 5% sulle somministrazioni di gas metano per usi civili e industriali; in prospettiva, la tassazione sui consumi energetici andrebbe rivista sia per quanto attiene all’aliquota Iva sia per quanto riguarda le accise, nell’ambito della più complessiva riforma del fisco”. “La disposizione contenuta all’articolo 7, che permette di cumulare le agevolazioni fiscali per interventi di risparmio energetico, in caso di nulla osta da parte della regione interessata, andrebbe accompagnata da una intesa in sede di Conferenza permanente per evitare trattamenti diversificati sul territorio”, ha aggiunto Fiovo Bitti della Ugl in audizione sul dl Bollette nelle commissioni Finanze e Affari sociali della Camera.

“Per carenza personale Sanità favorire rientro cervelli italiani”
“Gli effetti dell’articolo 10 vanno monitorati con estrema attenzione. Fermo restando la necessità di dare una risposta urgente ad una questione emersa in tutta la sua drammaticità, vale a dire la carenza di personale medico e infermieristico in particolare nei servizi di emergenza e urgenza, la soluzione individuata deve essere temporanea e non può, in alcun caso, significare un cambio di paradigma rispetto alla garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni propri del Servizio sanitario nazionale”. L’articolo a cui fa riferimento Fiovo Bitti è quello che permette alle aziende e agli enti del Servizi sanitario nazionale di affidare, una volta e senza proroga, a terzi i servizi medici e infermieristici. “L’affidamento all’esterno ad operatori privati – ha sottolineato Bitti – deve andare di pari passo con l’azione di rafforzamento della dotazione di personale e di infrastrutture, mentre è fondamentale avere la certezza che l’operatore economico abbia tutte le caratteristiche per assicurare un servizio in linea con quello erogato dal Servizio sanitario nazionale. Considerando i vincoli previsti dall’articolo 10, potrebbe non essere semplice trovare personale medico e infermieristico con competenze professionali adeguate. Una soluzione andrebbe ricercata attraverso il coinvolgimento delle nostre rappresentanze diplomatiche all’estero per favorire il rientro in Italia dei nostri concittadini che, nel frattempo, hanno lasciato il Paese, ma anche il ritorno delle seconde e delle terze generazioni, se in possesso dei necessari titoli di studio. Si segnala, in questo senso, la disponibilità di molti figli o nipoti di nostri connazionali emigrati in particolare in Argentina, in Brasile o nel Nord America”.

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