“Le grandi sfide economiche e geopolitiche attuali impongono all’Europa di archiviare definitivamente la stagione delle politiche di austerità e dei tagli alla spesa pubblica che hanno rallentato la crescita e causato un aumento della disoccupazione. La transizione energetica e digitale, l’avanzamento dei Brics e la crisi nell’approvvigionamento delle materie prime, impongono di plasmare un nuovo quadro normativo orientato ai criteri di flessibilità al fine di incoraggiare la ripresa e la creazione di nuovi posti di lavoro”. Così, in una nota, Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, in merito al dibattito sulla riforma del Patto di stabilità. “La riforma del Patto di stabilità, pertanto, può svolgere un ruolo cruciale – sottolinea -. È fondamentale considerare una revisione delle regole che consenta di scorporare dal computo del deficit la spesa per investimenti in progetti infrastrutturali, politiche industriali, innovazione, ricerca e sviluppo, nell’ottica di rilanciare l’occupazione e porre le basi per una crescita sostenibile a lungo termine. Come rilevato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sarebbe miope chiedere ai Paesi di puntare sugli investimenti e non riconoscerne il valore. In questa fase, più che mai, serve una visione politica strategica rivolta ai prossimi 10-15 anni nell’interesse delle imprese e dei lavoratori europei”, conclude.
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