“Più che di un’inversione di tendenza, si tratta di leggeri assestamenti che non modificano il quadro complessivo di un Paese che nella realtà conta quasi tre milioni e centomila disoccupati. I trionfalismi sono fuori luogo”.
Lo dichiara il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat e spiegando che “la crescita occupazionale in realtà riguarda solo la componente maschile con oltre cinquant’anni di età. Ciò accade non per effetto di una politica virtuosa, ma per il mutamento delle norme previdenziali. Quella femminile, invece, risulta in calo, con tutto ciò che ne consegue in termini di reddito disponibile”.
“Soprattutto per i giovani – sottolinea – la diminuzione della disoccupazione rischia di essere un’illusione statistica, visto che dal calcolo sono esclusi gli inattivi, coloro che non sono occupati e non cercano lavoro”.
“Alla luce di tutto ciò – conclude Capone – è difficile lasciarsi trasportare dall’entusiasmo, se non per ragioni meramente strumentali”.
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