“Accogliamo con favore la pubblicazione del primo numero del Bollettino Cnel sul Mercato del Lavoro, frutto della collaborazione con Istat, che rappresenta uno strumento prezioso per approfondire le dinamiche occupazionali nel nostro Paese. I dati evidenziano segnali positivi, come l’aumento degli occupati (nel 2024 il numero complessivo degli occupati ha raggiunto 23 milioni e 932 mila unità, con un incremento di 352 mila persone rispetto al 2023) e la riduzione del tasso di disoccupazione, ma confermano anche le persistenti criticità che frenano la crescita equa e sostenibile del mercato del lavoro. La disparità di genere rimane un nodo irrisolto: sebbene il tasso di disoccupazione femminile sia in calo (-16,8 punti percentuali rispetto agli uomini), il divario occupazionale tra uomini e donne resta significativo, con una penalizzazione ancora più marcata per le lavoratrici straniere (-26,5 punti). È fondamentale attuare politiche incisive che favoriscano la partecipazione femminile, garantendo strumenti efficaci di conciliazione tra vita e lavoro e promuovendo la parità salariale. Anche il divario territoriale continua a rappresentare un freno allo sviluppo: il Mezzogiorno, nonostante il lieve miglioramento (+1,1%), registra ancora i livelli occupazionali più bassi d’Europa. Le misure adottate dal Governo a sostegno della formazione e delle politiche attive del lavoro hanno generato un impatto positivo. E’ pertanto necessario proseguire in questa direzione, specialmente per i giovani e per i Neet, il cui numero, seppur in calo (-4,8% rispetto al 2023), resta ancora troppo elevato. Come Ugl, ribadiamo l’importanza di un’azione strutturale per rilanciare l’occupazione, contrastare la precarietà e costruire un mercato del lavoro più inclusivo e competitivo”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’Ugl, in merito al primo numero del Bollettino CNEL-ISTAT sul Mercato del Lavoro.
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