«È fondamentale che il processo di transizione digitale sia accompagnato da un investimento strutturale nella formazione e nella riqualificazione dei lavoratori, per evitare che l’innovazione tecnologica si trasformi in un fattore di esclusione sociale. L’intelligenza artificiale va governata, non subita, in tal senso serve una strategia condivisa e più ambiziosa, che metta al centro le persone e il lavoro». Così Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito all’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul mondo del lavoro. «Condividiamo l’allarme lanciato dalla Segretaria della Cisl Daniela Fumarola: l’Europa non può limitarsi a normare. Deve investire seriamente per costruire un ecosistema competitivo che valorizzi il nostro know-how e rilanci la sovranità tecnologica. Servono risorse, visione e un patto tra istituzioni, imprese e parti sociali», aggiunge. «Il Quinto Rapporto Ital Communications-IISFA mostra un quadro eloquente: sebbene il 77% degli italiani utilizzi strumenti legati all’IA, solo il 7% dichiara di avere una conoscenza approfondita della materia. Questo divario dimostra quanto sia urgente rafforzare le competenze digitali attraverso programmi di formazione continua e politiche del lavoro in grado di rispondere alla domanda di nuove competenze da parte delle imprese», conclude Capone.

Seguici e metti un like: