«I dati diffusi da Eurostat, secondo cui nell’Unione europea il 16,2% della popolazione è a rischio povertà nel 2024, confermano l’urgenza di rafforzare le politiche economiche e sociali a sostegno dell’occupazione. Ancora più allarmante è la situazione della Calabria, che con un 37,2% di persone a rischio povertà si colloca al terzo posto negativo in Europa. Un dato che evidenzia in modo inequivocabile come una parte significativa del nostro Mezzogiorno continui a vivere una condizione di forte fragilità. È necessario proseguire con determinazione nel rafforzamento delle politiche occupazionali che stanno avendo un impatto particolarmente significativo con livelli record di nuovi posti di lavoro. La povertà si combatte innanzitutto creando lavoro stabile e di qualità, non attraverso assistenzialismo o misure emergenziali prive di una visione di lungo periodo». Così il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone.
«Il lavoro resta lo strumento più efficace per garantire dignità, autonomia e reale inclusione sociale. Parallelamente, è fondamentale garantire il pieno e lungimirante utilizzo delle risorse del Pnrr, destinandole al rilancio delle infrastrutture, allo sviluppo economico e alla competitività dei territori del Mezzogiorno. Investimenti mirati e ad alto moltiplicatore – aggiunge – rappresentano la chiave per favorire crescita, attrarre nuove attività produttive e generare posti di lavoro stabili. Bisogna inoltre puntare con decisione sulle eccellenze locali, valorizzare i talenti, promuovere la formazione e sviluppare le nuove competenze, indispensabili per affrontare le trasformazioni del mercato del lavoro. Solo così sarà possibile costruire un percorso di crescita solido e duraturo, capace di rilanciare le regioni meridionali e rafforzare la coesione nazionale senza lasciare indietro nessuno», conclude Capone.

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