Capone ha epresso a chiare lettere l’ “apprezzamento per le parole del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, perché, oltre a difendere il lavoro e i lavoratori, invoca, per il superamento di questa ennesima crisi, quella cultura industriale che un’azienda come Alitalia, strategica per l’intero sistema economico, dovrebbe avere e dimostrare nei fatti”.
“Oltretutto per un Paese alla continua ricerca di crescita e di sviluppo e di nuova, strutturale, occupazione non ha alcun senso affrontare questo difficile passaggio con criteri, ma sarebbe meglio dire ‘scorciatoie’, che non porterebbero da nessuna parte”.
Su Alitalia già due giorni il segretario nazionale dell’Ugl Trasporto aereo, Francesco Alfonsi, aveva detto che “le dirigenze che si sono succedute in quest’ultima decade sono state incapaci di strutturare soluzioni industriali per il breve e l’immediato futuro”. Quindi basta scaricare tutto sui lavoratori, ora sono più che mai necessari un confronto vero e un piano industriale vero.

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