«Il rapporto annuale dell’Istat delinea un quadro caratterizzato da luci e ombre. L’economia reale del Paese tra il 2019 e il 2023 è cresciuta a un ritmo più elevato di Germania, Francia e Spagna. Nel biennio 2022-2023, inoltre, il numero di occupati in Italia è aumentato del +1,8%, mentre il tasso disoccupazione a marzo 2024 è sceso al 7,2%. Pesa, al contempo, la progressiva erosione del potere d’acquisto dei salari, che tra il 2013 e il 2023 Italia è diminuito del 4,5%. Preoccupa anche il tasso di inattività della popolazione di 15-64 anni-che si attesta al 33,3%. In tale contesto, l’Ugl ribadisce l’importanza di investire sulle politiche attive del lavoro e sulla formazione puntando sul rafforzamento della contrattazione collettiva per rilanciare il mercato del lavoro, promuovere la partecipazione dei lavoratori e contrastare il fenomeno del lavoro povero».
Così il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone.
«In questa prospettiva, l’UGL ritiene prioritario rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale avviato nella precedente manovra finanziaria. Auspica, altresì, la prosecuzione del tavolo tra Governo e parti sociali al fine di discutere delle politiche industriali strategiche per lo sviluppo del Paese e per la creazione di nuovi posti di lavoro», conclude Capone.
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