“Ci sono molti problemi: ci sono fitti non pagati per l’utilizzo del capannone, ci sono ritardi e inadempienze nelle autorizzazioni”.
Lo dichiara Francesco Alfonsi, segretario nazionale Ugl Trasporto Aereo, sottolineando “noi non abbiamo mai creduto in questo progetto industriale, che è nato morto, senza prospettive né di medio né di breve periodo. Quelli di IAG sono arrivati senza un piano industriale, senza rispettare gli impegni che si erano presi con il ministero, quanto a lavoro e tipo di mansioni da realizzare”.
Secondo Alfonsi il numero uno di Iag, Luna, “non ha il know how, perché a Miami il suo core business è quello del trading. Ha preso il know how dai lavoratori di Ams, che ha portato in Florida. Non ha neanche le finanze per fare quello che ha promesso. Servirebbero 20 milioni di euro per investire sui macchinari, ora obsoleti, e soprattutto per recuperare i pezzi, dato che il magazzino è stato completamente svuotato”.
Fabio Ceccalupo, segretario Rsa Ugl dell’ex Ams, dichiara: “Sappiamo che continua a ingaggiare persone a Miami. Queste, che poi vengono messe nuovamente in mobilità al loro rientro a Roma, ci riferiscono che utilizzano il loro know how per addestrare il proprio personale in Florida”.
“Purtroppo, di questa vicenda, qualcuno vede il bicchiere mezzo pieno ma la stragrande maggioranza lo vede vuoto. Il nostro auspicio – concludono – era ed è quello di vedere rioccupati tutti con dietro una società forte ed un progetto serio e solido ma, finora, non si è visto nulla di tutto questo. E’ preoccupante che, anche quei pochi, non se ne rendano conto”.

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