“È un accordo ancora utopico per l’Italia che da sempre è poco smart e ricettiva nei confronti di quelle che sono le esigenze dei lavoratori. Certo, le congiunture economiche del nostro Paese sono differenti rispetto a quelle della Germania che dimostra di riuscire a coniugare flessibilità e produttività dei dipendenti, senza scadere nel precariato”. Paolo Capone, segretario generale Ugl, commenta così l’intesa-pilota firmata in Germania dal sindacato dei metalmeccanici IG-Metall e dalla federazione degli industriali Südwestmetall a Stoccarda che consentirà ai dipendenti tedeschi di conciliare gli impegni familiari e il tempo libero con gli impegni lavorativi.
“L’accordo è stato realizzato grazie alla contrattazione dei sindacati tedeschi con il tessuto imprenditoriale e con le istituzioni, in un Paese dove viene riconosciuta l”influenza e l’autorità dei sindacati a favore dei bisogni dei lavoratori. L’Italia è in ritardo sui temi del welfare aziendale e riguardo la formazione continua dei dipendenti per rendere le aziende sempre più competitive anche a livello europeo. Per questo, auspico che il modello tedesco sia un esempio virtuoso per le nostre realtà industriali”.

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