“Preoccupano i dati dell’Osservatorio dell’Inps sulle ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate nel mese di maggio pari a 54,7 milioni. Un incremento particolarmente significativo pari al +19,8% rispetto al mese precedente. Le conseguenze della pandemia e del conflitto russo-ucraino rischiano di ripercuotersi a lungo sul tessuto economico e sul mercato del lavoro nel nostro Paese. Secondo la Fondazione dei Consulenti del Lavoro, nel 2026 le imprese italiane potrebbero non reperire 1 milione e 350mila lavoratori a causa del calo demografico e della crescita dei cosiddetti ‘inattivi’. Rilevano, in tal senso, il disallineamento fra domanda e offerta di formazione, l’aumento dei sussidi a pioggia e il rifiuto di lavori a bassa remunerazione. Un quadro allarmante che richiede misure di carattere strutturale nel medio e lungo periodo, a partire da investimenti senza precedenti in politiche attive del lavoro e in programmi di riqualificazione professionale adeguati che consentano di cogliere le nuove opportunità legate alla digitalizzazione e alla transizione energetica”.
Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’Ugl, in merito ai dati Inps sulle ore di cassa integrazione autorizzate nel mese di maggio.

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