“I dati Istat che registrano un incremento di 59mila occupati nel mese di settembre, sono un segnale incoraggiante che tuttavia non può indurre ad abbassare la guardia”. Lo dice il leader dell’Ugl, Paolo Capone, commentando i dati Istat sul lavoro. “Bisogna considerare che rispetto ai livelli pre-pandemia, ovvero da febbraio 2020, il numero di occupati è inferiore di oltre 300mila unità mentre il tasso di inattività è superiore di 0,9 punti – aggiunge – ribadiamo la necessità di una manovra improntata alla crescita e al rilancio dell’occupazione. In tal senso, occorre rivedere radicalmente misure assistenziali come il reddito di cittadinanza, sussidi a pioggia che continuano ad incentivare il lavoro nero. È fondamentale, dunque, concentrare le risorse sulle politiche attive e su programmi di formazione che consentano di superare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. Per accelerare il processo verso la transizione energetica e la digitalizzazione del Paese, è necessario investire nella riqualificazione professionale al fine di rispondere alla richiesta di nuove competenze da parte delle imprese e favorire la creazione di posti di lavoro”.

 

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