“Allarma il quadro delineato dal Rapporto Svimez 2022. Nel 2023 il Mezzogiorno rischia la recessione con un Pil che potrebbe ridursi fino a -0,4%. Pesano gli effetti territorialmente asimmetrici della crisi energetica che gravano maggiormente sulle famiglie e le imprese meridionali ampliando il gap economico Nord-Sud. Si stimano 500mila nuovi poveri a causa dell’aumento dell’inflazione, mentre quasi un lavoratore su quattro è precario. Numeri impressionanti che impongono interventi nel medio e lungo periodo. È fondamentale stanziare risorse al fine di contrastare i rincari delle bollette e combattere il fenomeno della povertà energetica, al contempo servono investimenti ad alto moltiplicatore del Pil in politiche industriali e occupazionali. In tal senso, gli 82 miliardi di euro del Pnrr destinati al Sud rappresentano un’opportunità senza precedenti per favorire lo sviluppo infrastrutturale del Mezzogiorno e garantire la coesione sociale e territoriale”.
Così Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl.

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