“Il quadro delineato dall’Ocse è drammatico, a  fine 2020 il livello di disoccupazione crescerà al 12,4% con un  conseguente impoverimento del ceto medio italiano. Ne dà conferma  l’indagine svolta da Bankitalia secondo cui un terzo delle  famiglie ha riserve economiche per soli tre mesi, mentre il 40% ha  difficoltà a sostenere le rate del mutuo. Occorre, quindi,  intervenire subito destinando risorse senza precedenti alle  imprese per evitare la scomparsa del tessuto produttivo del nostro  Paese. Secondo l’Istat, infatti, un’azienda su tre è a rischio chiusura, la percentuale cresce nel comparto alloggio e  ristorazione dove la pandemia minaccia la sopravvivenza del 65,2% delle attività. In tal senso, ogni prospettiva di rilancio e di  ripartenza non può prescindere dal rimettere al centro la  salvaguardia dei posti di lavoro. Pertanto è opportuno ridurre significativamente il cuneo fiscale sul lavoro e incrementare gli  investimenti sul territorio, in ricerca e digitalizzazione, al fine di favorire i consumi e aumentare la produttività”. Lo  afferma Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, in merito alle  misure necessarie per far fronte alla crisi occupazionale in corso.

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