“Urge una riforma complessiva del sistema previdenziale che dia certezze ai lavoratori rispetto al superamento della Legge Fornero e all’individuazione di meccanismi di flessibilità in uscita. L’innalzamento dell’età anagrafica a 64 anni stabilito con Quota 102 si è rivelato fortemente penalizzante e non può rappresentare una soluzione. Come Ugl, riteniamo fondamentale partire da una proposta come Quota 41 che prevede 41 anni di contributi a prescindere dall’età lavorativa, incentivando, peraltro il turnover generazionale. Auspichiamo, dunque, una riforma equa che tuteli i diritti acquisiti dei lavoratori garantendo libertà di scelta e, al contempo, agevolazioni all’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”.
Così Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl.

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