Gli enti locali sono i protagonisti delle ottomila comunità nazionali. Tutti i comuni hanno necessità di alcune modifiche nel loro assetto: devono poter riassumere personale, oggi non lo possono fare per via del patto di stabilità che ci impone l’Europa, debbono poter digitalizzare le loro attività e debbono poter qualificare il personale che hanno con delle skill che gli consentano di utilizzare e ottimizzare al massimo le attività digitali. E’ un percorso che va fatto.
Venerdì scorso siamo stati convocati dal governo sul tema del caro prezzi, un elemento che coincide e incide sulla finanziaria che sarà – temo – con risorse limitate. L’aumento dei tassi che la BCE ha imposto con una politica autonoma in maniera un po’ avventata ha provocato l’aumento dei tassi d’interesse che l’Italia paga per i buoni del tesoro che ha emesso. Questo incide fortemente sulla nostra capacità di spesa. Quindi la finanziaria dovrà tenere conto di queste cose. Noi abbiamo chiesto al governo che comunque vengano mantenuti quei presidi, quelle possibilità, che consentono ai lavoratori di avere più risorse nelle buste paga. A cominciare dal taglio del cuneo fiscale, che scade a dicembre e che noi vorremmo che fosse stabilizzato almeno per tutto il 2024. Poi c’è da verificare che non si tagli la perequazione delle pensioni e quindi che possano essere rivalutate secondo i dati Istat, cosa che è attualmente in corso. Inoltre bisogna verificare l’aumento dei prezzi, che siamo convinti sia spesso frutto più che di necessità di mercato di speculazione. Su questo il governo ci ha dato delle rassicurazioni in linea di massima, poi ovviamente dovremo vederlo nei documenti certi, in particolare sulla cabina di regia che controlla l’aumento dei prezzi sia a livello nazionale che regionale, attraverso le prefetture, dove verrano coinvolti esponenti del sindacato, delle parti sociali delle imprese e del governo per cercare di verificare immediatamente dove ci fossero degli aumenti non giustificati per intervenire nei modi opportuni.
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