“Preoccupano i dati dell’Istat relativi alla  brusca frenata della produzione industriale a settembre, un calo  netto del 5,6% rispetto al mese di agosto e del 5,1% rispetto  all’anno precedente. Il recupero verificatosi durante l’estate si  e’ gia’ arrestato in seguito al riesplodere della pandemia. La  seconda ondata, infatti, rischia di compromettere definitivamente  ogni speranza di ripresa e di minacciare la tenuta del nostro  sistema produttivo. E’ necessario in primis eliminare gli ostacoli  burocratici che impediscono l’accesso agli aiuti e alleggerire il  carico fiscale che grava sulle imprese. I cittadini sono ancora in  attesa di vedere gli effetti della potenza di fuoco promessa dal  governo e ad oggi mai realizzata. In assenza di un intervento  immediato tali numeri saranno destinati a peggiorare. Occorre  pertanto agire in fretta mediante misure concrete volte a dare  liquidita’ alle aziende. Non bonus una tantum, dunque, ma riforme  strutturali in grado di rilanciare l’economia e tutelare i livelli  occupazionali”. Lo afferma Paolo Capone, segretario generale  dell’UGL, in merito ai dati dell’Istat relativi al calo della  produzione industriale nel mese di settembre.

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