“Disuguaglianze esplosive, dualismi sempre più marcati sia a livello territoriale che generazionale, popolazione sempre più vecchia, famiglie sempre più povere, neet e scoraggiati, donne svantaggiate, condizioni di deprivazione economica e di esclusione sociale sempre più marcate, sfiducia e scarsa partecipazione alla vita collettiva: basta questo elenco per avere un’idea chiara dell’arretratezza in cui versa il nostro Paese”.
Lo dichiara il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, commentando il Rapporto annuale dell’Istat sulla situazione del Paese.
“Sono ormai anni che questo Rapporto riassume criticità purtroppo note, ma la novità drammatica è che queste peggiorano di volta in volta a causa dell’inerzia della classe politico-istituzionale. E’ inaccettabile – aggiunge – che le indagini sulle problematiche italiane vengano ormai accolte come fossero una triste, ineluttabile ricorrenza. Si deve agire, senza perdere altro tempo, attraverso riforme strutturali, in grado di combattere la precarietà del lavoro, del welfare, delle relazioni sociali, a partire dalle nuove generazioni – conclude – che sono il vero patrimonio dell’Italia e il nostro futuro”.

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