«Secondo gli ultimi dati provvisori Istat relativi al mese di aprile, su occupati e disoccupati, il tasso di attività cresce (+0,4%, pari a +84 mila unità) per uomini e donne, dipendenti e autonomi e per tutte le classi d’età. Fa eccezione la fascia dei 25-34enni, che registra invece un calo che ci preoccupa. L’Ugl, da sempre, tiene infatti alta l’attenzione sull’ingresso dei giovani italiani nel mondo del lavoro e promuove politiche attive per incentivare il turnover generazionale. Affacciandoci al periodo estivo, crediamo anche che osservati speciali debbano essere i lavoratori stagionali che spesso sono proprio i giovani e, altrettanto spesso, sono a rischio di salari bassi e precarietà».
Così il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone.
«D’intesa con il Governo, crediamo che per sbloccare la questione degli inattivi, oggi stabili, e dei giovani, servano sostegni all’imprenditoria e alla formazione e maggiori sforzi per creare sinergia tra pubblico e privato al fine di creare nuovi posti di lavoro e non perdere opportunità importanti a causa del mismatch tra domanda e offerta di competenze», conclude il leader dell’Ugl.

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