Si è conclusa a Verona la quattordicesima tappa del tour itinerante per l’Italia promosso dall’UGL con lo slogan “Lavoro è PartecipAzione”, a bordo di un autobus, per promuovere la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. Il tour che sta attraversando venti regioni si propone di affrontare il tema della partecipazione declinandolo concretamente nelle singole realtà aziendali, per arrivare alla realizzazione compiuta dell’art. 46 della Costituzione Italiana.
Al centro dell’evento i temi locali e regionali che riguardano l’occupazione, l’economia e il lavoro. La sicurezza sul lavoro, i bassi salari e la maggiore produttività sono questioni cruciali che richiedono l’attiva partecipazione dei lavoratori.
«In questa Regione la crescita economica e l’importanza del tessuto produttivo rappresentano un punto di forza – ha detto Paolo Capone, segretario generale dell’UGL, a margine dell’evento -. Per qualità della vita e dei servizi, il Veneto vanta una posizione di rilievo rispetto ad altri territori, nonostante alcuni inevitabili freni innescati dalle crisi internazionali. Al contempo, a Verona i numeri mostrano un aumento degli infortuni a fronte di una situazione stabile per quanto riguarda le vittime.
L’UGL chiede da anni, più formazione e controlli al fine di rafforzare la prevenzione e la tutela della sicurezza». «Tra i settori che soffrono di più, secondo i dati della Camera di Commercio, quello delle calzature, del marmo, del vino, della termomeccanica e poi del legno-arredo. Sono comparti che danno lavoro a migliaia di persone e in un momento di difficoltà ed d’acquisto delle retribuzioni”, ha aggiunto.
«Per dare maggior potere d’acquisto ai lavoratori, l’UGL è favorevole a rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale. La proposta sulla partecipazione che l’UGL ha presentato in Commissione lavoro alla Camera sotto forma di “articolato” – prosegue Capone – va nella direzione di rafforzare il coinvolgimento dei lavoratori nelle scelte strategiche aziendali. L’obiettivo è quello remunerare con i profitti, non solo il capitale ma anche il lavoro, definendo un nuovo paradigma di relazioni industriali».

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