“Preoccupa il calo del reddito reale delle famiglie italiane che emerge dal ‘Quadro di valutazione sociale’ dell’Eurostat, secondo il quale migliorano invece i punteggi per l’Italia sul fronte dell’occupazione e della disoccupazione e sulla povertà di chi lavora che scende sotto il 10% per la prima volta dal 2010. Per quanto riguarda i redditi in Ue la media sale da 110,12% a 110,82% (2008 pari a 100) mentre l’Italia cala da 94,15% a 93,74%. Nel nostro Paese assistiamo ad una crescita del lavoro che tuttavia non risulta affiancata da una crescita salariale per il singolo lavoratore. Se negli ultimi dieci anni, secondo l’Istat, il potere di acquisto delle retribuzioni dei lavoratori italiani è diminuito di 5 punti, i salari dei nostri colleghi lavoratori tedeschi e francesi sono aumentati di oltre il 30%. È fondamentale, pertanto, dare centralità ad uno strumento cruciale come il CCNL e rilanciare la contrattazione di secondo livello aziendale, utilizzando, in un’ottica di partecipazione, un contratto di comunità che coinvolga anche l’ente locale di riferimento al fine di implementare le tutele e difendere il potere di acquisto dei salari. In tale prospettiva, l’UGL ritiene opportuno parlare di salario adeguato e giusto sostenendo la buona contrattazione, e soprattutto la contrattazione di prossimità e il welfare aziendale. In vista della prossima Manovra finanziaria, inoltre, è necessario intervenire con misure adeguate a sostegno dei salari danneggiati dalla spirale inflattiva, al fine di salvaguardare la tenuta economica delle famiglie e la coesione sociale”.
Seguici e metti un like: