“È drammatico il quadro che emerge dai dati Inail relativi ai morti sul lavoro nei primi sette mesi del 2024. Gli infortuni con esito mortale salgono a 577 (+3,2%), ben 18 in più rispetto alle denunce registrate nello stesso periodo del 2023 Preoccupa, in particolare, l’incremento di casi nel Nord-Est (da 120 a 127 denunce) e nelle Isole (da 44 a 65), mentre si riscontra una parità al Centro (113 decessi in entrambi i casi). periodi) e cali nel Nord-Ovest (da 155 a 154) e al Sud (da 127 a 118). Fra i settori maggiormente esposti risultano l’industria e servizi dove le denunce mortali sono salite dal 484 dello stesso periodo del 2023 a 486 e l’agricoltura da 59 a 71. Sono, inoltre, 79 i decessi in occasione di lavoro nelle costruzioni (contro i 58 del 2023) e 55 nel comparto manifatturiero (51 nel 2023)”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’ UGL , in merito ai dati Inail sui morti sul lavoro . “Si tratta di uno scenario allarmante che non può essere ignorato. Non è ammissibile derubricare gli incidenti sui luoghi di lavoro come una mera fatalità. Le morti sul lavoro sono una piaga che va sanata implementando la sinergia fra istituzioni locali e nazionali e le parti sociali Il fenomeno del caporalato, la violazione delle norme sulla sicurezza e la mancanza di una formazione adeguata impongono un potenziamento dei controlli ispettivi e un maggior coordinamento tra le banche dati, parallelamente, occorrono investimenti sulla formazione per diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro a partire dalle scuole La battaglia per arrestare questa strage quotidiana deve essere tra le priorità del Governo , in quanto viviamo in un Paese che ha sancito il diritto al lavoro quale pilastro fondamentale della propria Costituzione”.
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